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venerdì 30 novembre 2018

Un Messia con 2 caratteristiche, da Giuseppe al Re Davide

Due uomini per un unico Messia: dal Re Davide a Giuseppe e la loro profonda mistica.

Nel mondo ebraico, il mondo mistico di Gesù di Nazareth, esistono due Messia i quali devono venire in "2 tempi diversi" della vita del popolo ebraico. Questo tema è totalmente sconosciuto non solo nel Vangelo Cristiano, ma anche nella "mistica cristiana", motivo per cui per un Cristiano moderno, parlare di 2 Messia potrebbe, a primo impatto, sembrare un tema totalmente sconosciuto al mondo evangelico. Ma se seguiamo i fatti del Vangelo, nessuno puoò negare che il Messia Gesù come Salvatore e Redentore, è già venuto 1 volta sulla terra 2000 anni fa, tra gli ebrei e per gli ebrei, ed ha promesso che ci sarà un "secondo ritorno", per tutti.


I Cristiani infatti attendono il 2ndo ritorno di Cristo Gesù, mentre gli ebrei pur credendo nei 2 Messia, attendono la Sua 1ma venuta; non c'è nessuna contraddizione tra i due, e ambedue hanno ragione, conoscono la verità e attendono cio' che è giusto. Ma perchè i due si capiscano,(ebrei e cristiani), bisogna conoscere la radice mistica di questo avvenimento. Conoscere il motivo della necessità dei 2 Messia, o meglio di un solo Messia con 2 caratteristiche scandite in "2 tempi della storia" ebraica e umana.

Per poter ricapitolare questa tematica, dobbiamo ritornare alla Genesi e alla nascita dei figli di Giacobbe, e quindi alle loro madri, Rachele e Lia, specialmente alla nascita di Giuseppe e di Zebulon. Non si deve pensare che Giuda e Levi, e tutti i 12 figli e capi delle 12 Tribu' di Israele siano meno importanti, ma per quanto riguarda la questione del Messia, che è secondo il Vangelo figlio di Davide, dobbiamo anche prendere in considerazione Giuseppe, che con la sua storia, richiama il "servo sofferente" di cui parla Isaia, mentre il Re Davide, richiama la Regalità del Regno di di Giuda e quindi di Israele.

Secondo la mistica ebraica, il Messia ha due caratteristiche, quindi ci sono 2 Messia, ovvero "1 tempo" per il Messia figlio di Giuseppe, il "servo sofferente" di cui parla Isaia, ma anche il figlio venduto agli Egiziani che poi diventerà "il braccio destro" del Faraone, con tutti i suoi vantaggi, e un "secondo tempo" nella storia per il Messia figlio di Davide, nome attraverso il quale Gesù veniva riferito, per poter essere fermato per ricevere i miracoli che Gesù ha operato in terra di Israele, durante il "1 tempo" della Sua prima venuta, 2000 anni fà, sotto l'Impero Romano.

Avere la 1 caratteristica, cioe' quella di Giuseppe, e del "servo sofferente, significa essere tradito dai fratelli, essere venduto al nemico per quattro soldi, significa essere il Messia figlio di Giuseppe, mentre essere il Messia figlio di Davide, significa essere venuto per riconquistare e riunire il Regno di Israele, promesso a Davide, un Regno Eterno e Divino, che non sarà mai distrutto.

Di fatto per i Cristiani Gesù ha già compiuto in sè ambedue le missioni: come "servo sofferente" ha replicato e rappresentato il Messia Ben Josef, cioè il Messia figlio di Giuseppe, e come figlio di Davide ha compiuto anche la missione del secondo Messia ben David, figlio di Davide, attraverso la quale compiva i miracoli, proclamando che "il Regno di Dio è arrivato" fino a noi, al momento della sua prima venuta sulla terra, ben 2000 anni fà.

Quindi per il Cristiano tutto è compiuto, il Messia ha ricapitolato ambedue le caratteristiche mistiche di Giuseppe e Davide, e al Suo 2 ritorno, deve solo sedere come Re nel Regno di Dio, avendo già compiuto tutti i gesti necessari, passando cioè l esame che il Padre gli ha dato, per poter essere dichiarato Messia e redentore, ma sopratutto Figlio. Un figlio che in se racchiude ambedue le caratteristiche dei 2 più importanti figli di Giacobbe: Giuseppe e Davide Re di Giuda.

Giacobbe ha avuto 12 figli, ma Giuseppe era il figlio di Rachele, la donna che Giacobbe amava e che era suo diritto sposare, e che è nato per "togliere il disonore " della madre, che non solo era sterile, ma che si era vista anche togliere il marito, in favore della sorella, che partoriva figli senza che lei potesse far nulla. Per questo motivo gli fu dato il nome di Giuseppe, cioè il figlio che "toglie il disonore"; questo il significato mistico di Giuseppe.

Così come figlio unico dell'unica donna che Israele amava, Giuseppe non solo ha tolto il disonore della madre, ma anche della famiglia e della Nazione ebraica. Quindi essere il Messia figlio di Giuseppe, significa essere misticamente come Giuseppe, un Redentore che viene promesso al popolo ebraico, per togliere il disonore di un popolo, attraverso la sofferenza. Ma significa anche essere misticamente come Giuseppe, che "andando oltre" al fattaccio di aver rischiato la morte fratricida, e di esser stato venduto e tradito dai fratelli, ha saputo perdonare e usato la sua sofferenza a fin di bene, per mantenere la famiglia unita, e poter conseguentemente ricevere tutte le promesse Divine, fatte al Padre e ai padri Abramo e Isacco.

C'è un passo biblico poco letto e poco ricordato nel mondo Cristiano moderno, dove Dio promette a Israele il doppio della ricompensa, per tutto il male ricevuto. Questa promessa "del doppio" la vediamo nella vita di Giobbe, Gedeone, ma anche gli Apostoli ricevono la promessa della ricompensa, non solo del doppio, ma di molto più, per la loro fatica e il loro impegno.

Il nome di Giuseppe in ebraico significa "Dio mi ha tolto il disonore" e dopo la sua nascita Rachele sua madre, chiese anche che Dio le potesse rendere il doppio in fertilità, per tutta la sua attesa e la sua umiliazione dovuta alla sua sterilità di fronte a suo marito, alla sorella, alla società, e cosi' Dio la ripagò il doppio,cioè con un altro bambino, proprio alla fine della sua vita; e venne Beniamino.

Il Messia figlio di Giuseppe perciò, ha tutte le caratteristiche del figlio atteso, amato, sofferente ma anche redentore, un figlio che "toglie il disonore" alla famiglia di Giacobbe, cioè il peccato, che poi diventerà la nazione di Israele. Fu infatti Giuseppe a sfamare suo padre e la sua famiglia durante la carestia, e fu Giuseppe a perdonare i fratelli invidiosi, che per gelosia lo vendettero ad una carovana di ismaeliti in viaggio verso l'Egitto, tradendo così il sangue del loro sangue. Giuseppe tolse da Israele anche gli effetti della gelosia, cioè la morte che i fratelli avevano tramato per lui, in un tentativo di disfarsi di questo ragazzino, nato alla fine del camino di Giacobbe da una madre sterile, che continuamente gareggiava con la loro madre.

Il Messia figlio di Davide invece, uomo secondo il cuore di Dio, il pastore coraggioso che dava la vita per le sue pecore, e che uccideva orsi e cani randagi, e che cercava le pecore sperdute, ben rappresenta quel Gesù che camminava per le vie della terra di Israele, operando miracoli, insegnando alle genti, restituendo la vista, la salute, ma anche insegnando i "misteri Divini" che alla sola lettura biblica erano insondabili. Re di Guida, che governa, istruisce e favorisce il suo popolo, e Davide fu Re per Israele (come popolo) secondo il cuore di Dio, motivo per cui Dio gli promise una discendenza continua, nel Trono di Dio, che è Gerusalemme, Capitale ebraica.

C'è comunque una velata aria di mistero anche in questo dualismo del Regno, in questi "due tempi della salvezza" e della Rivelazione, in questi "2 tempi storici" della Redenzione.



Per quanto il Messia sia uno, un uomo e un figlio, esso deve avere in se le "2 caratteristiche dei padri," deve soffrire per mano dei fratelli (dai quali invece dovremo ricevere amore e fratellanza), deve vedere riconosciute le sue doti Divine da estranei ma non dai suoi, deve saper perdonare e comunque garantire il benessere della famiglia, guardare al bene comune più che al vantaggio personale. E inoltre come caratteristica deve essere Regale, cioe' avere l'eleganza, la regalità, la dignità di un Re e non perdere la sua dignità e la sua missione, solo a motivo della malvagità altrui.

Per gli ebrei perciò ci sono 2 Messia ("2 tempi del Messia") e nonostante per i Cristiani questa tematica non sia mai stata conosciuta, tuttavia ha senso ed è una realtà palpabile. Potremo anche dire che il Messia è venuto la 1ma volta come figlio di Giuseppe, per togliere il disonore dell'uomo e con la redenzione dargli la "retribuzione della Salvezza" per chi lo accoglie, e che verrà la Seconda volta come Re alla maniera di Davide, per sedere sul Trono di Dio, alla maniera del Re Davide, il pastore buono che si prende cura delle pecore. La prima volta venne per il Suo popolo Israele, la seconda volta verrà per tutti, avendo tolto l'inimicizia e la separazione tra i due(ebrei e non ebrei), per fare dei due un popolo unico.

Comunque vogliamo vederla, la storia e la venuta del Messia, resta legata ai 12 figli di Giacobbe e in modo particolare ai figli di Rachele, ma come vedremo ognuno dei 12 figli di Israele, hanno una missione specifica, territoriale, mistica, politica, spirituale e sociale, tutte qualità utili in qualsiasi società e nazione umana.

Non è un caso infatti che Gesù sia nato in Galilea, abbia operato in Galilea e abbia fatto partire la sua missione dalla terra più a nord di Israele. La Bibbia ci ricorda che la terra di Zebulon e Neftali era nel buio, un popolo senza luce camminava a tentoni senza speranza, ma dalla terra di coloro che erano anche i fratelli di Giuseppe, gli stessi che lo hanno venduto e che lo avrebbero sicuramente anche ucciso, per questi fratelli  invidiosi e le loro famiglie, è nata una luce che avrebbe illuminato loro, il resto dei fratelli e anche le genti al di fuori di Israele.

..lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali,
sulla via del mare, al di là del Giordano,
Galilea delle genti;
il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata.
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il Regno dei Cieli è vicino». Vangelo di Matteo 4,13-17

Anche in questa frase Biblica possiamo vedere una dualità, Zabulon e Naftali infatti, i cui nomi significano "il preferito" e "colui che ha lottato" ed ha vinto, e Dio ha voluto "preferire la Galilea" e il territorio di un figlio che lotta per la vittoria, per iniziare la Sua opera di redenzione e assicurarsi che anche noi, possiamo lottare nella fede e vincere le varie ideologie e idoli, che il mondo segue.

In tutto questo cammino di fede, il Messia deve anche Lui avere in se e imparare a ricapitolare in se stesso e nel suo cuore, tutte le caratteristiche del popolo ebraico e della famiglia di Giacobbe. Per capire il Messia e la sua missione infatti, bisogna essere "una particella mistica" di tutti i 12 figli di Giacobbe, ma in modo particolare le stesse caratteristiche di Giuseppe e Davide, essere regali, perdonare e soffrire per togliere il disonore che ogni famiglia, deve in qualche modo, caricarsi, sapendo però che per questo, si riceverà la doppia ricompensa.

Il Messia figlio di Giuseppe ha già compiuto questa correzione,  ha superato la prova, ha mantenuto la sua regalita' come un Re mantiene il suo onore, come un vero figlio di Davide perdona l'uomo, restituendo la salute e la vita a chiunque crede in Lui.

Il Cristiano è chiamato ad essere come il suo maestro, il Messia e pertanto è necessario che queste due caratteristiche Messianiche, siano presenti in ogni fedele e in ogni ebreo moderno presente in terra di Israele. Una volta maturata la caratteristica del Messia figlio di Giuseppe, cioe' del fedele sofferente, allora si potrà passare alla seconda fase della vita, e sempre piu' simili al Messia figlio di Davide, potremo Regnare con Lui sulla terra, come un Re nel suo territorio e tra i suoi. Mantenendo la nostra integrità morale e fisica, nonostante i tradimenti umani, politici e sociali.

In un modo o nell'altro, ci sono due componenti, una umana che soffre, e una Divina che regna e che va oltre, fino ad abbracciare l'uno all'altro, per essere "un solo uomo nuovo" operatore di Salvezza per gli altri.




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