martedì 22 settembre 2015

Abbiamo trovato Colui di cui parlano le Scritture.

IL Messia della Torah nella legge di Mosè.

Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovo Filippo e gli disse: "seguimi". Filippo era di Betsaida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovo' Nathanaele e gli disse: "abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mose nella Legge e i Profeti: Gesù il figlio di Giuseppe di Nazaret. Natanaele rispose: "da Nazaret, può venire qualcosa di buono?" Vangelo di Giovanni 1,45

Il Vangelo di Giovanni ci rivela chiaramente cosa dice la Torah Ebraica in riguardo al Messia; la Legge di Mosè ne parla, i Profeti ne parlano. E' Lui il figlio di Giuseppe di cui parlano le Scritture.

Con la Sua Missione Gesù ha compiuto ciò che gli Ebrei attendono: il Messia figlio di Giuseppe e figlio di David. Gesù con la Sua venuta ha perfettamente soddisfatto l'attesa Ebraica del Messia.

Ricordiamo tutte le volte che Gesù è stato chiamato "figlio di Davide" guariscimi, o "figlio di Davide" abbi pietà di me; e puntualmente il figlio di Davide ha risposto alla richiesta. Luca 18,35

Ma gli Ebrei che Gesù ha chiamato dalla Galilea, non lo hanno riconosciuto come figlio di Davide, ma come "figlio di Giuseppe"; le 2 perfette combinazioni che Israele cerca nel Messia atteso.

Nella teologia Ebraica il Messia è, e viene, come Messia figlio sia di Giuseppe che di Davide. Figlio di David perchè come Salomone (il cui nome significa pace), porta la pace nella vita del popolo e figlio di Giuseppe perchè Misericordioso come il patriarca Giuseppe; che non ha guardato al male ricevuto e alle sofferenze sopportate, ma ha perdonato i fratelli e con loro ristabilisce il legame familiare, insieme a suo padre Giacobbe. Il servo sofferente dice Isaia 53, dopo il suo tormento, vedrà la Luce; e cosi' e' stato per Gesù. 
"Abbiamo trovato il Messia, l'Unto di Dio, dice Andrea a Simone suo fratello e lo portarono da Gesù". Vangelo di Giovanni 1,41

E' chiaro che i 12 Apostoli di Gesù conoscevano bene la Torah.







Il Vangelo, se letto in chiave Ebraica, dà la spiegazione esatta del pensiero di Israele; attendono il Messia che porta la Pace, quella vera e duratura, la Pace Eterna quella di Dio Onnipotente; lo Shalom che solo il "figlio di David", nella sua essenza di pace, può donare. E gli Apostoli di Gesù dicono esattamente quello che pensano; abbiamo trovato, leggendo le Sacre Scritture che ci ha trasmesso Mose', il Grande amico di Dio e Profeta Israele, punto di riferimento per l'Ebraismo antico e moderno, nella Legge (la Torah= 5 libri di Mose') Colui che i Profeti hanno pre-annunciato. I Profeti lo hanno detto e Mosè già ne parlava del Messia. Il Messia atteso dagli Ebrei era nella bocca del popolo di Israele ormai da tanto tempo; ecco che i tempi sono maturi affinchè si possa vedere la sua presenza tra gli uomini del suo popolo.

Da 2000 anni Gesù si è reso presente in Israele e tra il Suo popolo in un momento di tumulti di popoli e Nazioni, nel totale buio della storia del popolo Ebraico, proprio quando i Romani non avevano nulla di meglio da fare, che spartirsi il Medio Oriente e fare alleanze con il Re della Siria, l'Egitto e dividendosi i territori per meglio controllare il potere acquisito. Il Messia non poteva arrivare in un momento migliore, per portare esattamente ciò che il popolo Ebraico si attendeva; la salvezza dai nemici.

Ma Gesù nella sua strategia invincibile, inizia il Suo Ministero non in Giudea, centro e cuore dell'Ebraismo, ma in Galilea al Nord, perchè proprio così aveva annunciato il Profeta Isaia. La Luce sarebbe apparsa per Israele iniziando dal territorio di Zebulon e Neftali, al Nord di Israele. "In passato umilio' la terra di Zabulon e Neftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti". Isaia 8,23
Li' un popolo e molti popoli, vivevano nel buio e nell'ombra della morte e la luce era necessaria prima di tutto, lì, al Nord!

Per questo motivo Gesù ha potuto lavorare e mandare avanti il Suo ministero Messianico diciamo, in pace, come "figlio di Davide" e anche come "figlio di Giuseppe", che nell'assegnazione della terra di Israele, stava al Nord. Così la rivoluzione della rivelazione è potuta partire dal Nord lontano dal baccano di Gerusalemme e dalla Giudea, cuore del popolo e centro politico e religioso. I Romani hanno aperto una strada, che dalla Siria porta in Israele e in Egitto e dalla quale, gestivano tutti i fatti del Medio Oriente, terre bramate da tutti i potenti di tutti i tempi Antichi. La stessa strada che un giorno dice il profeta Isaia:

"In quel giorno ci sarà una strada dall'Egitto verso la Siria,l'Assiro andrà in Egitto e l'Egiziano in Assiria e gli Egiziani renderanno culto insieme con gli Assiri. In quel giorno Israele sarà terzo con l'Egitto e l'Assiria, una benedizione in mezzo alla terra. Li benedirà il Signore dicendo: benedetto sia l'Egiziano mio popolo, l'Assiro opera delle mie mani e Israele mia eredità". Isaia 19,23








Ma in quel tempo, solo il Messia poteva conoscere i piani futuri per i quali Lui gettava le fondamenta; i Re chiedevano ai Giudea da dove sarebbe sorto il Re di Israele, perchè pensavano che, controllandone il territorio, avrebbero potuto così evitarne la nascita e l'ascesa, e controllare loro i potenti del mondo, il destino del mondo intero. Il Vangelo racconta dettagliatamente questo fatto e come i potenti della Siria cercavano in tutti i modi, di evitare la nascita del Messia, per impedire che Israele diventasse la Luce delle Nazioni.

Gli Ebrei al tempo dell'Impero Romano, studiavano le Scritture; i potenti sapevano che Israele teneva la Legge Divina, e si guardarono bene dal dire apertamente cosa volevano fare, occupando la Giudea e tutta la terra di Israele, spartita tra i potenti del momento. 

Al tempo della prima venuta del Messia, l'Egitto, La Siria e la terra di Israele erano sotto il dominio e sotto la tutela dell'Impero Romano, che per occupare i territori del Medio Oriente si è servito dei potenti del luogo; sia la Giudea che la Galilea erano due regioni chiave per gli Ebrei, per i popoli Medio Orientali e per il "resto delle Nazioni del mondo".  Il Messia doveva liberare Israele dall'occupazione del nemico. Ma quando alcuni Orientali arrivarono a Gerusalemme, chiedendo se il Re di Israele era nato, i potenti entrarono in subbuglio; se Israele attendeva un Re, allora per loro erano iniziati i guai e il loro dominio nella regione del Medio Oriente, era in serio pericolo. Così andarono dai Sacerdoti, che conoscevano benissimo le profezie di Israele, e chiesero, secondo gli scritti, dove sarebbe nato questo Messia, questo "Re dei Giudei".  
"Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia". Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele. Vangelo di Matteo 2,1




Dopo la profezia di Isaia sulla Galilea, secondo la quale la terra di Zebulon e Neftali avrebbe visto la Luce del Messia, ora si cita anche la profezia che il Capo dei Giudei, il Messia, sarebbe nato nella terra di Giuda. Quindi il Messia nasce nella terra di Giuda ed è un Giudeo e un Capo della Tribù di Giuda, legata al dominio Sud del Re Davide. Lo stesso Messia porterà la Luce al Nord, in Galilea terra si' di Ebrei, ma anche conosciuta come la "Galilea delle genti". E in questo modo le due profezie compiono perfettamente la profezia di Isaia 25,6, la quale dichiara che nel "banchetto delle Nazioni a Gerusalemme oltre agli Ebrei, ci saranno le genti, i popoli. Il Messia figlio di David e figlio di Giuseppe è il Re dei Giudei atteso fin dai tempi più remoti, per liberare Israele e il popolo Ebraico dal dominio degli stranieri. 

Gesù di Nazaret si pone perfettamente in questo quadro; Ebreo, nato a Betlemme nel Regno del Sud, figlio di Davide, vissuto a Nazaret, nella terra di Giuseppe, la Galilea delle genti, al Nord. Le profezie entrano perfettamente nel quadro politico e religioso di Israele al tempo dell'Impero Romano. Chi altri avrebbe potuto meglio di Gesù, avere tutti i numeri per essere veramente il Messia di Israele?

Il Messia inizia il suo ministero in Galilea per poi trasferire il suo lavoro in Giudea e unire così le due regioni del Nord e del Sud, la Giudea e la Galilea e fare in modo che le Nazioni e i popoli, potessero così ricevere il messaggio del Messia. E questo i Galilei lo capirono molto chiaramente. Il Messia avrebbe portato all'unità l'intera Nazione.

Quell'uomo che avevano davanti era davvero il Messia promesso! Non possono esserci equivoci e tutto torna, secondo ciò che Mosè ha scritto nella Legge, e secondo ciò che i Profeti avevano annunciato.

Siamo ritornati nella stessa situazione in cui si è trovato il Messia Gesù esattamente 2000 anni fa'; il Re dei Giudei prepara la Sua venuta, e i potenti del mondo e le Nazioni, sono in subbuglio in tutto il Medio Oriente! Il Messia promesso viene!




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